Un figlio in crisi può mettere in discussione molti equilibri famigliari. I genitori si trovano a dover gestire non solo gli aspetti educativi ma anche emotivi che seguono a una crisi.
Se conosci il mio modo di fare coaching con i ragazzi sai che il focus è sempre sulla soluzione e non sul problema.
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Anche nel caso di un figlio in crisi più che soffermarci su ciò che ha generato la crisi (cosa di cui i ragazzi spesso non hanno consapevolezza) ci focalizziamo sulle sue fasi.
Nella seconda parte dell’articolo trovi le strategie per gestirla e insegnare a tuo figlio a superarla.
Le fasi di una crisi in adolescenza
Vediamo quali sono i momenti che tuo figlio deve affrontare quando si trova a dover attraversare una situazione di crisi.
1) Fase di esordio
Una crisi è inevitabilmente generata da una rottura, altrimenti non si chiamerebbe crisi. Questa rottura può derivare da qualsiasi tipo di cambiamento, anche quelli che a noi adulti sembrano banali o trascurabili.
Alcune volte c’è un esordio acuto, esplosivo. A tuo figlio succede qualcosa di imprevisto e ha una reazione emotiva eccessiva, che può essere seguita da azioni altrettanto esplosive. Può essere arrabbiato e sbattere la porta di casa, può essere triste e chiudersi in camera in lacrime, può essere insicuro e decidere di abbandonare dei progetti per paura di fallire. Sono tante le emozioni che si scatenano e le azioni che potrebbero seguire.

Ci sono volte in cui l’esordio è più lento. In questo caso la crisi è il risultato di tanti piccoli imprevisti che sommati portano all’esordio. Ad esempio una serie di verifiche andate male può portare a pensare di lasciare la scuola.
In entrambi i casi questa è la fase in cui le emozioni di tuo figlio in crisi sono più acute e destabilizzanti e di questo è importante tener conto.
2) Fase di azione
Dato che le emozioni legate a una crisi sono spesso forti e contrastanti è probabile che tuo figlio cerchi dei modi per sedarle.
Quando ti parlo dell’importanza di lavorare sulle proprie emozioni in adolescenza è proprio per evitare che l’istinto porti tuo figlio su una strada sbagliata o pericolosa.
Un’emozione non gestita può portare a scelte di cui potrebbe pentirsi, come l’abbandono scolastico, l’isolamento o nelle situazioni più gravi l’abuso di alcol e sostanze.
Queste sono possibilità, non naturali conseguenze. Resta il fatto che la probabilità che si verifichino è più alta quando un adolescente viene lasciato in balia delle proprie emozioni.
3) Fase di rinforzo
Se una crisi è generata da un cambiamento questo porta a una rivoluzione di equilibri. La tendenza di tutti gli esseri umani, incluso tuo figlio adolescente, è di crearne di nuovi.
La fase di rinforzo è quella in cui tuo figlio crea dei nuovi equilibri per andare avanti nella vita.
Se ha imparato a gestire le emozioni legate alla crisi in questa fase saprà fare delle scelte in linea con se stesso, con i suoi obiettivi e desideri.
Se è stato travolto dalle emozioni è possibile che si rinforzino le soluzioni negative di cui abbiamo parlato prima. Può darsi che pensi che isolarsi sia la soluzione migliore per non affrontare i cambiamenti o che abusare di sostanze aiuti a soffocare le emozioni. In questi e altri casi c’è il pericolo che una situazione temporanea diventi permanente e soprattutto pericolosa.
Come gestire e aiutare un figlio in crisi
A questo punto è importante capire come gestire le varie fasi della crisi di un figlio, per aiutarlo poi ad uscirne.
L’ESORDIO VA VISSUTO SENZA PRETESE ECCESSIVE
Se tuo figlio è nella fase iniziale del suo momento di crisi le sue emozioni sono acute e altalenanti.
In questo caso è meglio non fare richieste eccessive in termini emotivi e di azione.
Espressioni come:
“Che sarà mai successo”
“E’ importante che ti rialzi”
“Devi andare avanti”
potrebbero sortire l’effetto opposto.
Potresti trovare molta resistenza quando cerchi di raggirare la prima fase.
Se invece insegni a tuo figlio a capire le sue emozioni, ascoltandole, riuscirà ad attraversarle per essere pronto a gestire il cambiamento.
ACCETTARE IL CAMBIAMENTO
Questo è il momento in cui tuo figlio in crisi può imparare ad accettare una nuova fase della sua vita. Se ha gestito in modo adeguato le emozioni acute iniziali ora sarà più facile percorrere la strada del cambiamento.

Gli adolescenti faticano ad accettare i cambiamenti. Questo succede perché molti di questi gli cadono addosso senza averlo chiesto. Parlo dei cambiamenti fisici e cognitivi dati dalla crescita e da una nuova fase di vita che inizia.
A questi cambiamenti se ne aggiungono altri che fanno parte dei giochi e alcuni ragazzi possono metterci più tempo ad accettarli.
Quello che conta è guidare un adolescente nel processo che lo porta a riconoscere se stesso anche attraverso i cambiamenti che fanno parte della vita.
NUOVE SCELTE E NUOVI EQUILIBRI
Una volta accettato il cambiamento bisogna agire.
Se conosci il mio lavoro sai che agire è la parte fondamentale del coaching (te ne parlo qui: Perchè fare coaching con gli adolescenti: suggerimenti e buone pratiche.).
Se un pensiero, un’idea non diventa un’azione sarà impossibile per un adolescente farne esperienza.
Si esce da una crisi solo quando un adolescente riprogramma i propri progetti e pensa a nuove azioni per andare avanti. Questa è l’ultima fase, quella che richiede tante energie e che dà anche tante soddisfazioni.
E’ un processo che richiede a un adolescente del tempo perché non ci sono pillole magiche. Ci sono emozioni da vivere, cambiamenti da accettare e soprattutto c’è la bellezza di ritrovare se stesso dentro ogni nuovo equilibrio che fa parte della sua storia.
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